Dubbi polizze vita: beneficiario può anche non essere consapevole
Le ultime vicissitudini che hanno coinvolto Virginia Raggi e lo “scandalo” della polizza vita hanno fatto emergere alcuni dubbi in merito a questa tipologia di assicurazione che, al giorno d’oggi, potrebbe ritornare in auge per molte persone grazie alla sua specifica utilità. In genere, quando si sceglie di stipulare una polizza vita, lo si fa certamente con grande cognizione di causa, ricordando che questa polizza può ritornare utile ai familiari nel caso in cui un episodio tragico coinvolga la nostra stessa esistenza.
Al giorno d’oggi sono sempre di più le persone che si informano circa l’utilità della polizza che riguarda, appunto, la “vita” e la sua tutela, ma sono ancora tanti i dubbi che possono permanere in merito a questa stessa polizza.
Un dubbio in particolare è quello che emerge anche dal caso Raggi: può un beneficiario non essere consapevole della presenza di una polizza sulla vita stipulata a suo nome, senza che egli stesso venga informato? Secondo quanto si evince dalle recenti dichiarazioni fatte dall’Ania, Associazione delle imprese assicuratrici, pare proprio che in alcuni casi sia previsto che il beneficiario – ovvero colui che beneficia, di fatto, della polizza in caso di morte dell’assicurato – possa anche ignorare la presenza della polizza.
In tutte le forme di contratto possibili – che prevedono due soggetti oltre Il beneficiario, ovvero il contraente e l’assicurato – non è scontato che il destinatario ultimo dei benefici debba esserne a conoscenza.