Lavoro non retribuito: 83% dei giovani direbbe di sì e sarebbe anche disposto a pagarsi da solo le spese
Si parla tanto di disoccupazione, di precariato e di sfruttamento, al giorno d’oggi. E se ne parla, chiaramente con caratteristiche ed accenti non propriamente positivi, facendo emergere una situazione paradossale, che è quella secondo la quale se da un lato sempre più persone dai 50 anni in su perdono il lavoro, dall’altro lato anche un’altra fetta della popolazione, quella dei giovani, non riesce a trovare un impiego.
Due categorie, due classi di età sono praticamente fuori dal mercato del lavoro: e ad avere la peggio sono soprattutto coloro che non hanno un “mestiere in mano”, i giovani laureati che, oltre alla laurea in tasca, sembrano non essere appetibili per il mercato del lavoro.
E quel che è peggio è che proprio i giovani laureati sembrano vivere in un ambiente che non conferisce loro alcuna speranza e che fa sembrare normale accettare anche un tirocinio non pagato, qualora non si riesca a trovare un impiego retribuito. Secondo quanto è emerso dai dati della società americana che si occupa della consulenza alle aziende – stiamo parlando della Accenture – ben l’83% dei giovani intervistati ha ammesso che sarebbe disposto ad uno stage non retribuito. Come se il diritto ad avere un lavoro dopo anni di studio non sia più un diritto. Ma c’è di più: molti di loro hanno addirittura dichiarato che, paradossalmente, sarebbero disposti anche a pagarsi da soli un eventuale trasferimento all’estero per un tirocinio o la formazione.