Indagini Istat su lavoro: troppe poche persone occupate rispetto ai posti di lavoro vacanti. Ma la spiegazione c’è: ecco qual è
Quanto è emerso dalle ultime indagini su lavoro e occupazione che sono state effettuate dall’Istat di recente potrebbe avere dell’incredibile e del paradossale, ma in realtà è abbastanza plausibile e spiegabile: infatti, le indagini hanno rilevato, da un lato, una effettiva scarsa presenza di lavoratori in alcuni settori ed una vicina necessità delle impese di riempire quei posti di lavoro.
Se, quindi, da un lato, vi è la necessità delle aziende di colmare quei posti rimasti vacanti – e che per lo più riguardano i servizi e professioni come quella di professore, artista, insegnante oppure addetto web, colf, badante o addetto sanitario – dall’altro lato vi sono anche molte persone che, invece, cercano disperatamente un lavoro. Il problema – che spiega la situazione alquanto paradossale e contraddittoria – è che in genere, specialmente al giorno d’oggi, le imprese sono alla continua ricerca di personale specializzato e che, per questo motivo, non riescono a trovare il giusto “lavoratore”. Ed il motivo è molto semplice: se le necessità del mercato del lavoro sono tendenzialmente aumentate, vi sono sempre più persone disoccupate senza un effettivo riscontro formativo o professionale. E qui, appunto, si crea il paradosso che non permette la giusta e adeguata risoluzione.