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Assicurazioni e sanità, la crisi colpisce anche questo settore

Anche il settore assicurazioni e sanità è gravemente colpito, in particolar modo negli ultimi anni, a causa di una situazione finanziaria, economica e lavorativa, sempre più instabile che, nella maggior parte dei casi, porta i meno abbienti a rinunciare alle cure sanitarie ed alla stipula di un contratto assicurativo personale che consenta loro di avere delle agevolazioni in caso di problemi ed incidenti.

In un periodo di grave crisi economica come quello che si sta attraversando, è abbastanza comune e comprensibile che il comportamento generale dell’italiano medio sia quello di tagliare le spese ove possibile e, ovviamente, poiché le spese non possono essere tagliate sul cibo, si preferisce sempre di più controllare quelle relative ad assicurazioni sanitarie e trattamenti.

Ed i più deboli sono in particolare anziani (secondo il rapporto Censis si parla di 2,4 milioni), e giovani senza lavoro o comunque con contratti di lavoro precari (2,4 milioni) che non possono permettersi cure sanitarie a causa delle loro difficoltà economiche.

L’altra faccia della medaglia (sicuramente un po’ contraddittoria, ma facilmente spiegabile), è che si preferisce sempre di più rivolgersi a strutture private: prima di tutto perché il costo del ticket sanitario è aumentato al punto da superare quello delle prestazioni private (con la differenza che in questo caso c’è maggiore flessibilità nella scelta di orari e giorni), e dall’altro lato a causa dell’allungamento delle liste d’attesa.

Ma il dato che fa riflettere di più è quello relativo alle assicurazioni sanitarie: la metà degli italiani ritiene infatti che, chi ha la possibilità economica, dovrebbe stipulare delle polizze sanitarie in quanto la spesa affrontata per un’assicurazione di questo tipi è comunque di gran lunga minore a quella che si affronterebbe se si dovessero sostenere per intero le spese di una sanità non convenzionata.

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