Il 29 febbraio era per strada, a Mosca vestita con una tunica lunga nera e tenendo in mano la testa mozzata di una bambina, urlava “Allah è grande”. Si chiama Gyulcheckra Bobokulova, era la baby sitter della piccola di soli 4 anni. Il gesto della donna si può spiegare solo con un tragico atto terroristico o con una grave infermità mentale. I genitori della bambina l’hanno descritta come una collaboratrice seria e precisa, anche se ultimamente appariva un po’ nervosa.
Gli inquirenti hanno raccolto la confessione della donna, che sostiene di aver compiuto quell’atroce gesto perché le sarebbe stato ordinato da Allah. Si nutre qualche dubbio sulla versione fornita, si sta indagando per capire se, invece, l’insano gesto le sia stato ordinato da qualcuno che non è Allah.
Questo cambierebbe radicalmente la posizione della donna: un conto è un gesto di una squilibrata mentale, un altro è l’esecuzione di un preciso e deliberato ordine di qualche fondamentalista. Non vogliamo neanche aggiungere “islamico” perché siamo assolutamente certi che il vero Islam non può in nessun modo giustificare simili atti.