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Pagamento in contante: ecco perché si preferisce modalità elettronica

Pagamento in contante e pagamento con modalità elettronica: il secondo è preferito, vediamo perché

In questi giorni si parla molto dei pagamenti in contanti e di quelli in modalità elettronica, visti e paragonati in una maniera specifica: il secondo, specialmente a partire da qualche tempo a questa parte, è in genere preferito rispetto al primo, in quanto rappresenta una vera e propria modalità unica per quel che riguarda la possibilità di effettuare pagamenti tracciabili.

Il senso è un solo: quello di garantire la possibilità di un controllo del denaro sporco e del riciclaggio, e chiaramente anche delle illegalità dal punto di vista fiscale, come il lavoro in nero, l’evasione al fisco, e anche la corruzione ed il lavoro sommerso in genere. Negli ultimi giorni Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, ha fatto sapere che se fosse per lui non ci sarebbero dei limiti al pagamento in contanti, mentre l’altro vicepresidente, Luigi Di Maio, ha dichiarato che non esiste questo punto nel contratto di governo.

Ma quanto è usata, ancora oggi, questa forma di pagamento? Sappiamo che essa sta diminuendo lentamente anche nel Bel Paese: tuttavia, secondo alcuni studi, pare che il contante in circolazione sia cresciuto, negli ultimi ani, arrivando al 50%.

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