Quali sono i cambiamenti previsti sulle polizze terremoti in Italia
Le polizze terremoti in Italia potrebbero essere considerate, a ragion veduta, un ottimo metodo di controllo sui rischi per le persone terremotate ed in genere le famiglie delle vittime. In molti altri paesi del mondo la situazione è particolarmente positiva ed a favore delle persone, visto che le compagnie assicurative – in tantissimi casi come Giappone e California – hanno l’obbligo di offrire premi ed incentivi per chi voglia assicurarsi contro terremoti e calamità naturali.
Ma in Italia la situazione è diversa: stando alle recenti informazioni che si hanno sui comportamenti in merito ai rischi del terremoto, solo l’1% delle case – un numero comunque risicato – è assicurato dalla presenza di polizze assicurative sui terremoti. Inoltre, queste polizze sono configurate comunque come volontarie: ciò significa che nel nostro Paese la decisione di assicurare le case contro i terremoti è volontaria e non obbligatoria, e pertanto molto rara, anche perché non è così facile che le persone – a fronte di altre spese – riescano a sostenere anche quelle di un premio assicurativo contro i terremoti.
Cosa potrebbe cambiare? Si potrebbe introdurre l’obbligo di polizza contro il rischio sismico, ma secondo il Governo, si tratterebbe di un’arma a doppio taglio, perché essa verrebbe vista come una tassa più che come una possibilità di difesa. Mettere in atto però degli incentivi potrebbe essere un’idea: in questo modo, gli italiani sarebbero spinti in maniera naturale a mettere in atto dei comportamenti preventivi ed i rischi sarebbero di gran lunga minori.