Saldi in Sardegna, registrato calo di vendite, parla il vicepresidente Confesercenti
In un periodo di crisi come quello che l’Italia (e la Sardegna compresa) sta attraversando ormai da molti anni, anche il momento dei saldi non è più lo stesso. Sempre più persone scelgono di risparmiare, magari rimandando il più possibile l’acquisto di abiti nuovi, e cercando di mettere da parte qualcosa in più per l’anno successivo. La situazione è invariata anche per regioni tendenzialmente più ricche come la Sardegna: infatti, confrontando i dati relativi ai saldi in Sardegna nello scorso anno ed in quest’anno, si può comunque intravedere un comportamento abbastanza simile negli acquirenti, che anche quest’anno (forse anche più del 2015) hanno reso il periodo dei saldi un vero e proprio flop.
Nonostante il turismo sia l’ancora di salvezza dei commercianti – che sanno molto bene di poter puntare sui turisti per acquisti più consistenti – solo Nuoro e Oristano, tra le città sarde, sono riuscite a salvarsi. Non è andata bene per le altre città dell’Isola, in cui il fatturato parla molto chiaro: sia calzature che abbigliamento hanno subìto un crollo di vendite importante, che si registra al 10% in meno per la maggior parte di città, e fino al 50% in meno per città come Cagliari e Sassari.
Una situazione che però era anche abbastanza ‘nell’aria’ da molto tempo: il calo di vendite, infatti, sebbene preoccupante, non è una sorpresa, anche se lo stesso vicepresidente della Confesercenti Sardegna, Roberto Bolognese, ha fatto sapere che si tratta di una situazione che in diversi casi si è aggravata.
La speranza adesso è riposta nell’ultimo periodo di saldi estivi e nel mese di agosto.