Combattere lo sfruttamento lavoro stagionale, la campagna di sensibilizzazione
Il periodo delle ferie estive è, per molte persone, un momento in cui ci si dedica a rilassarsi ed a riprendere fiato dopo una dura ed estenuante stagione di lavoro: si spera che, proprio durante le ferie estive, tutto il duro lavoro ed i sacrifici dell’inverno vengano ripagati con giorni di sano relax in cui poter anche riprendere energia per affrontare un nuovo anno di impegni professionali.
Per molte persone, soprattutto giovani, il periodo delle ferie estive rappresenta anche un modo per guadagnare qualcosa o per arrotondare: è questo il caso di giovani e non solo che lavorano come animatori turistici, bagnini, camerieri o nel settore della ristorazione, per fare in modo che le ferie estive siano anche produttive dal punto di vista dei guadagni.
Tuttavia, esiste anche un’altra faccia della medaglia che va presa in considerazione: lo sfruttamento lavoro stagionale, che spesso si identifica in lavori mal pagati o sottopagati, nessun tipo di tutela, nessun tipo di assicurazione e totale sfruttamento del lavoro. Ciò accade, ovviamente, nei più svariati settori ed anche in altri periodi dell’anno, ma il lavoro sfruttato nel settore del turismo è molto più comune di quanto non si possa pensare: e proprio per questo, analizzando le situazioni che si sono verificate negli ultimi anni, il sindacato Adl Cobas ha deciso di lanciare una denuncia dello sfruttamento del lavoro, con una campagna di sensibilizzazione che verrà attivata nel territorio riminese, una delle zone turistiche per eccellenza.
Nella nota, Adl Cobas spiega l’obiettivo della campagna, che consiste “nel sostenere i lavoratori e le lavoratrici stagionali che ci contatteranno, e quindi provare a sostenere nuovamente la forza lavoro del settore che nelle ultime stagioni estive hanno deciso di affrontare le vertenze anche sul piano pubblico e politico”.