Sostituzione voucher: in attesa delle nuove regolamentazioni di Governo, a cosa si può fare riferimento
Come è ormai noto da parecchio tempo, il metodo di pagamento previsto per i lavoratori occasionali fino a qualche tempo fa – ovvero il buono lavoro, meglio conosciuto con il nome di voucher, del valore nominale di 10 euro – non sarà più predisposto per regolare i contratti di lavoro diversi da quelli da dipendente. Per troppo tempo, infatti, molte aziende hanno celato, dietro i rapporti occasionali – senza alcun tipo di diritto per il lavoratore, se non il pagamento – dei veri e propri rapporti lavorativi diretti da subordinazione e continuità che, proprio per questo motivo, non avrebbero dovuto subire il pagamento con voucher.
In virtù anche della crescita esponenziale che questo tipo di pagamento ha reso possibile negli ultimi anni – parliamo di un vero e proprio boom a cui abbiamo assistito nel 2016 – la decisione del Governo è stata quella di fare retrofront, abolendo, di fatto, il pagamento con i voucher. A partire dal 1° gennaio 2018, non sarà quindi più possibile, per le aziende, fare riferimento a questo metodo di pagamento.
Ma come verranno regolati, quindi, i veri rapporti occasionali? In attesa delle prossime informazioni e delucidazioni da parte del Governo, ricordiamo che in alternativa, esistono altri metodi di regolamentazione contrattuale che possono fungere da sostituzione.
Per il pagamento e la regolarizzazione del rapporto lavorativo si può fare riferimento, quindi, ai contratti di somministrazione, al lavoro intermittente, ed alle collaborazioni coordinate e lavorative.