Stop ai voucher: evidenziati ben 729 mila contratti in più. Lo sostiene l’Osservatorio sul precariato dell’Inps
Lo stop ai voucher ha reso possibile una vera e propria spinta per quel che riguarda le chiamate di lavoro con contratti a termine: è quanto emerge da una recente indagine portata avanti dall’Inps, l’Istituto Nazionale di previdenza sociale, che ha fatto il punto della situazione in merito ai primi cinque mesi dell’anno, che hanno visto protagonisti ben 729 mila contratti in più.
Il dato è quindi decisamente migliore rispetto a quanto era accaduto circa due anni fa, anche se però sono evidenti anche i cali relativi alle assunzioni stabili, cali che si sono verificati in maniera abbastanza importante. Da un lato, quindi, sembra che lo stop ai voucher – in qualche modo voluto ed osannato a causa del fatto che spesso le aziende avevano mostrato di approfittare di questi tipi di assunzione – abbia reso possibile un miglioramento dell’aspetto lavorativo e professionale di un alto numero di persone.
Ne ha parlato in particolare l’Inps, che ha anche studiato il saldo tra assunzioni e cessazioni, facendo così evidenziare un sostanziale interesse nei confronti dei contratti a chiamata con tempo determinato. Si continua tuttavia a cercare di individuare nuovi strumenti di contratto, che possano appunto sostituire i voucher.